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La nostra storia





Giochisport: dal 1975 costruttori di sogni

Questa è la storia di GIOCHISPORT. Diversa e innovativa sin dai suoi primi passi, sin da quando il suo fondatore la immagina e la crea più di 40 anni fa.
Ed è proprio da lui che anche oggi dobbiamo ripartire per conoscere a fondo questa azienda.
Lui è Angelo Bongiorno e, se lo conosci, capisci subito perché Giochisport è da tutti vista come un’azienda future oriented, con lo sguardo sempre rivolto al futuro ed una vibrante tensione verso il “nuovo che manca”.
Vibrante è l’aggettivo giusto in questo caso perché vibrante è lui, Angelo, con quella sua costante inquietudine che lo fa da sempre volare verso il “nuovo che serve”.



Angelo Bongiorno: un imprenditore scenarista

Angelo è, prima di tutto, uno “scenarista”, nel senso che oggi, come in passato, la cosa che sa fare meglio è individuare scenari del futuro e poi andarlia prendere, trasferirli, riportarli sul mercato italiano e poi… mandarli in onda.
Lui è così anche da giovanissimo, sin dai suoi primi passi professionali. Nell’energia e nella vivacità del presente c’è, infatti, ancora tutto quel ragazzo, dinamico, curioso, con una visione internazionale del mercato, del mondo e della vita.
A 18 anni è fotoincisore-fotografo per un’azienda leader nel settore. Lo è per un paio d’anni, ma fotografo rimane per sempre, perché questa è ancora oggi una sua grande passione. Il macchinario che utilizza in questa azienda è la migliore macchina dei tempi, una Klimschi tedesca, e non solo la fotografia, ma anche la Germania, in qualche modo, lascia tracce nella sua vita e nel suo lavoro. È in Germania che, da ragazzo, trascorre un soggiorno di dieci mesi per approfondire la lingua, la cultura del Paese, per conoscere un mondo diverso.
Da quei dieci mesi porta via molto di più di una disinvoltura linguistica che, per altro, si rivelerà preziosa nel suo futuro. Porta via anche la percezione del nuovo che si respira su quel mercato. Porta con sé anche un bagaglio di contatti, di relazioni, di intuizioni e soprattutto uno sguardo internazionale, che non lo lasciano più. Tutti segni che ritroviamo nei suoi passi di giovanissimo professionista di soli 21 anni.



1964: Angelo e Silvia

Nel 1964 il cammino professionale di Angelo si intreccia con il percorso della sua vita personale: nasce Silvia. Una bambina davvero fortunata, visto che il suo papà si occupa di parchi gioco e aree divertimento e, prima ancora, di casette di legno, piscine e campi sportivi.
Silvia è un manager ispirato e creativo. La sua laurea bocconiana in economia è legata ad una tesi che da sola testimonia quanto forte sia il legame tra lei e la storia del padre. Titolo della tesi: “Dinamiche ambientali e politiche commerciali nel settore dei giochi all’aperto”. Oggi Silvia lavora a tempo pienissimo nell’azienda e ricopre ruoli di responsabilità. È lei infatti che si occupa del controllo di gestione, ma non è questo il tratto che la definisce davvero. I suoi segni distintivi sono in realtà la creatività, la sua naturale capacità di relazione e la sua cultura trasversale. Cura le relazioni esterne e internazionali e i rapporti con le società di cui Giochisport è concessionario esclusivo. A lei fa capo il marketing; cura la comunicazione e l’immagine dell’azienda; firma eventi e presentazioni ed è proprio in questo ambito che spicca il suo particolare profilo, professionale e personale.



e il gioco cominciò…

Dopo un percorso professionale di dieci anni, con un bagaglio già ricco di stimoli e di esperienze, arrivano i primi passi di Angelo imprenditore. È il 1975 e nasce l’azienda pensata e costruita tutta da lui, un’azienda che da subito gli assomiglia molto.
Gli assomiglia perché è proprio come dicevamo: “Different from the very beginning–Diversa sin dall’inizio”. Diversa nel senso di nuova nella sua capacità di visione, di lettura dei mercati, di intuizione e percezione dell’esigenza di ricerca e sviluppo del suo settore. Nasce Giochisport Group Progress e così si comunica attraverso la sua prima brochure: “Un’isola per il tempo libero” .
Tutto ciò che Giochisport offre al mercato è ben rappresentato proprio dalla copertina della sua brochure anni Settanta: uno chalet di legno nel verde, alberi, fiori, un arcobaleno colorato, nuvole bianche e un aquilone nel cielo azzurro.
Giochisport intende così vendere atmosfere e dimensioni del “vivere meglio”, del tempo libero all’aperto, di un benessere fisico e mentale. Promette spazi di serenità e gioia, situazioni di sport e divertimento che possano rendere la vita delle persone migliore. Una promessa che si struttura in una vera e propria missione aziendale della primissima Giochisport anni Settanta. Missione e promessa vanno poi facendosi, nei decenni seguenti, sempre più nitide, precise ed autorevoli.



1980: innovazione al parco giochi

All’inizio degli anni Ottanta Angelo, che non ha mai trascurato le sue relazioni ed i suoi contatti, grazie ad una ditta danese, e soprattutto grazie al suo sguardo che va sempre lontano, introduce l’innovazione di “materiali stratificati e laccati” nel mondo dei parchi gioco italiani.
E fa davvero bene. La sua tensione verso il futuro lo premia perché è proprio negli anni Ottanta che esplode il settore dell’area divertimento. Lungo tutto lo scorrere di questi anni porta sul mercato italiano installazioni di altissima qualità. Giochisport diventa catalizzatore di un’offerta superiore per qualità, per ricerca e innovazione, ma anche per cultura di marketing e per capacità di visione. È un momento brillante della storia di Giochisport, un momento di vera high-visibility sul mercato.



1987: Percorso Vita Disabili

Nel 1987 una nuova frontiera si apre nell’ambito delle attrezzature sportive. Il Percorso Vita classico, nato da una felice intuizione dell’architetto svizzero Weckermann della Compagnia Assicurativa Zurigo, viene progettato per essere completamente accessibile anche alle persone con disabilità motorie. Si tratta di un breve percorso formato da quattro tappe, ognuna dotata di un attrezzo ginnico per consentire il rafforzamento della muscolatura degli arti superiori, il miglioramento della coordinazione motoria e dell’equilibrio.
Questa grande novità viene «sposata» da un noto campione di Formula 1, Clay Regazzoni, che in seguito a un incidente nel 1980 sul circuito di Long Beach aveva riportato gravissime ferite rimanendo purtroppo per sempre paraplegico.
Precursore della diffusione di attrezzature accessibili alle persone con disabilità, Angelo inaugura il primo Percorso Vita Disabili all’interno di uno splendido parco di Vanzago, con la presenza anche dell’ex pilota Clay Regazzoni: un grande successo!



1991: Il magico incontro

Aprono gli anni Novanta e ancora una volta è la Germania ad intrecciarsi con il percorso di Giochisport. È il 1991, Angelo è a Colonia per seguire “Spoga”, fiera internazionale specializzata in parchi gioco, piscine, campi sportivi. È qui che il suo andar su e giù per il mondo alla ricerca di idee, innovazioni e stimoli fa la grande differenza.
In questa occasione Angelo conosce una società americana che lo colpisce e lo entusiasma: è “LandscapeStructures”. Passano pochi mesi e nel 1992 Angelo è già negli Stati Uniti: destinazione Delano, nel Minnesota. È nel quartier generale di LandscapeStructures ed è il momento di un incontro memorabile. Angelo incontra Steve King, fondatore e presidente di Landscape e sua moglie Barbara: scatta una scintilla luminosissima per tutti gli anni a venire.
“Ci andavo per vedere, per ispirarmi e copiare…”, dice Angelo sorridendo “… e invece me ne tornavo in Italia come concessionario esclusivo di Landscape Structures”.
Steve, Barbara e Angelo passano insieme un’intera giornata in barca (ma era un cabinato!) sul lago di Minnetonka: chiacchierano, si conoscono, scambiano idee e visioni, poi, la sera … cena a casa King e… il gioco è fatto. La barca, la cena e la loro visione del mercato si intrecciano per sempre.



1995: le superfici sensoriali

Dopo solo pochi anni dall’incontro con Landscape Structures, Angelo incontra un nuovo compagno di avventura. Siamo nel 1995 e Giochisport diventa Concessionario esclusivo per l’Italia di Playtop. È un’azienda di Notthingham che ai bellissimi parchi gioco di Giochisport conferisce un ulteriore valore aggiunto: le pavimentazioni. È il tassello mancante e perfetto.
Vanno in scena pavimentazioni ecosostenibili e innovative che rivoluzionano il mercato: non più le tradizionali piastrelle a quadrotti scavati, ma una pavimentazione ecosostenibile in gomma “gettata in opera”.
Per capire la portata innovativa di questi pavimenti perfetti per parchi gioco, palestre, piste, spazi sportivi, bisogna proprio assistere ad un’operazione di messa in opera: la misceli con resina, la stendi, la livelli, la inondi d’acqua, perché risulti perfettamente drenante, e tutto avviene in diretta sul campo. Sono soluzioni che aggiungono un tocco speciale ai parchi gioco di Giochisport: un tocco cromatico e sensoriale di grande effetto. Un cromatismo che gioca e risplende con una scelta infinita di colori diversi. Sono pavimentazioni “tattili”, così anche il bimbo non vedente avverte sotto i suoi piedini la morbidezza gommosa che lo fa sentire dentro all’area gioco.




2008: la freschezza al parco giochi

Ma tutto questo non basta ad Angelo: una cosa vuole in più nel suo coloratissimo mondo del gioco sensoriale ed emozionale: manca il guizzo trasparente, frizzante ed energizzante dell’acqua. Nasce così l’incontro con Vortex, il nuovo compagno di viaggio canadese.
Già da anni Vortex cammina con Giochisport e, con il suo arrivo, nei parchi gioco disegnati da Giochisport si accende lo spruzzo d’acqua che fa la differenza.
Spraypoint, Splashpad, Poolplay: con più di 4000 installazioni nel mondo, Vortex è da sempre leader mondiale nella progettazione e realizzazione di strutture acquatiche per giochi e paesaggi acquatici urbani. Spruzzi, zampilli, scenografie e coreografie d’acqua che aggiungono al disegno ludico di Giochisport un tassello di freschezza.
Freschezza è il termine giusto in questo caso perché, come raramente accade in Italia, ma molto di frequente negli Stati Uniti e in Canada, accanto ad un parco giochi di terra, sempre si accende un parco d’acqua. Parco Asciutto e Parco Bagnato ridefiniscono, insieme, il paradigma del divertimento e del benessere.
“Sì, perché d’estate, anche sotto il sole più torrido… il parco giochi bagnato rinfresca quello asciutto e abbassa la colonnina di mercurio”, commenta divertita Silvia.